Il consulente del lavoro è il buon medico di famiglia di un’azienda
Nel grande gioco della vita non sempre la partita prende lo svolgimento che avevamo programmato; così, da bravi allenatori di noi stessi, ci tocca tornare indietro di qualche casella e cambiare strategia.
Dal sogno di pilotare gli aerei al guidare le aziende senza perdere mai il focus con il proprio io interiore atto a garantire equilibrio, legalità, presenza e sostegno nella vita degli altri. Il mio cellulare è sempre a disposizione dei miei clienti ed è acceso anche la notte – rivela Simone Boglietti Zacconi – Essere un consulente del lavoro
vuol dire esserci, scendere in trincea a lottare con l’imprenditore specialmente nei momenti di difficoltà.
Le persone non sono numeri ed è questo che amo del mio lavoro. Non solo cedolini, buste paghe e registri da tenere aggiornati: quello della consulenza è un mondo in cui competenza e vision la fanno da padrone.
Per me è un modo di esprimermi, come quando mi alleno in palestra o faccio da mister ai ragazzi del sollevamento pesi.
Il mio obiettivo?
Dare un punto di vista diverso della professione, seguire un’impresa e vederla crescere fino alla realizzazione della mission e della vision del suo creatore; Il consulente è il buon medico di famiglia di un’azienda.
Un paragone quanto mai calzante specialmente in questo periodo: Durante il Covid ci sono state situazioni di grande sofferenza e difficoltà da dover affrontare (pensiamo solo al caso “cassa integrazioni”) – spiega ancora il professionista.
Equilibrio è da sempre una delle mie parole d’ordine nonostante le oltre 150 aziende da gestire.
Il mio ruolo è trovare soluzioni anche dove, apparentemente, non ce ne sono ed è vero il detto che dice
“dalle macerie nascono le opportunità”».
In studio dallo zio commercialista Boglietti Zacconi ha capito subito che non avrebbe seguito quella strada, ma
che la specializzazione avrebbe rappresentato per lui un punto di svolta: A 21 anni, mentre lavoravo, mi sono iscritto a Roma in Giurisprudenza con indirizzo specifico in Consulenza del lavoro – rivela – Ho sempre pensato che fosse un mestiere più giuridico che economico:non per niente siamo definiti come giuslavoristi; prima del tribunale c’è il consulente del lavoro ed ecco che torniamo all’equilibrio. Il nostro ruolo è gestire bene il conflitto
anche in sede legale; mi piace molto il diritto del lavoro per questo aiuto e collaboro con molti studi legali. Se ci pensiamo il consulente del lavoro è al fianco dell’imprenditore in ogni fase di vita dell’azienda, anche nel fallimento». Se dallo Sport Boglietti Zacconi, oggi presidente della Società
Ginnastica Pro Vercelli 1892, ha imparato la disciplina, la correttezza e il significato di non arrendersi mai, dalla Politica ha appreso la capacità di essere inclusivo e non esclusivo sapendo interpretare la necessità delle persone. In un mondo dove la globalizzazione la fa da padrona anche la geograficità per gli studi
professionali non è più una discriminante: «Sebbene il mio studio fisico sia a Vercelli, seguiamo aziende in tutta Italia e siamo specializzati anche nell’internazionalizzazione – prosegue Inoltre, la multidisciplinarietà è un nostro fiore all’occhiello: un’impresa affidandosi a noi sa già che troverà un pull di professionisti in grado di soddisfare, in sinergia, ogni bisogno. Io sono il collante tra le parti al fine di risolvere ogni problematica aziendale di qualsiasi dimensione si voglia: dalla PMI alla Media e Grande Impresa.
Per cambiare consulente non occorre certo aspettare l’anno nuovo: La scelta migliore è prendere i contatti oggi per vedere poi a dicembre le novità fiscali per gennaio – conclude Boglietti Zacconi – In questo modo non ci si trova impreparati sul fronte strategico.
di Michela Trada, ottobre 2022, Inkalce Megazine.